Poesia e romanticismo nel Cimitero acattolico di Roma


Poesia e Romanticismo al Cimitero Acattolico di Roma
La visita al Cimitero acattolico, meglio conosciuto come cimitero degli “inglesi”, dà inizio a “Semplicemente Roma”, appuntamento settimanale che ci condurrà alla scoperta della nostra affascinante capitale, curato da Anna Pitta e Valeria Scuderi dell’associazione culturale Rome4u § Roma e Lazio x Te in collaborazione con Romatoday.
 
Il cimitero, nascosto dietro alle Mura Aureliane e protetto dalla Piramide Cestia, si presenta come un piccolo angolo di pace, circondato da pini secolari e rose selvatiche. Tuttavia, la storia legata alla sua nascita è tutt’altro che romantica…
Il cimitero nasce agli inizi del 700’, anni in cui nessun “non” cattolico poteva essere sepolto all’interno della cinta muraria della città cristiana. I non cattolici, ricevevano dunque, lo stesso trattamento riservato a briganti, prostitute, nemici della patria ed attori. Si avete letto bene, ho scritto attori! Gli attori infatti venivano sepolti in un piccolo cimitero posto fuori porta Pinciana, oggi scomparso.
 
Ma torniamo al nostro cimitero acattolico, che ospita più di 4000 tombe di uomini e donne di ogni paese, razza lingua e religione, accomunati dall’amore per la splendida città di Roma. Diplomatici, studiosi, artisti e scrittori, come il “romantico” poeta inglese Shelley, annegato nell'affondamento del suo vascello al largo della costa tirrenica, fra Portovenere e Viareggio, là dove le onde avevano spinto il suo corpo. Sua moglie, Mary Shelley, volle che le ceneri del suo amato compagno fossero sepolte in una città altrettanto romantica quanto sue le poesie. L’epigrafe del poeta riporta tre versi del canto di Ariel dalla "Tempesta" di Shakespeare: "Nothing of him that doth fade, but doth suffer a sea change, into something rich and strange" (Niente di lui si dissolve ma subisce una metamorfosi marina per divenire qualcosa di ricco e strano).
 
Ma sicuramente, la tomba più famosa, non può che essere quella di John Keats, sublime poeta romantico, afflitto dalla tubercolosi, scelse di trascorrere gli ultimi mesi della sua breve vita in una pensione romana affacciata sulla scalinata di Trinità dei Monti, da dove il poeta scrisse i suoi ultimi versi accompagnato dal rumore dell’acqua che si riversava nelle vasche della “Barcaccia”. Morto a soli 25 anni, il suo epitaffio, commissionato dai suoi amici Joseph Severn e Charles Brown,recita: “This grave contains all that was mortal, of a YOUNG ENGLISH POET, who on his death bed, in the bitterness of his heart, at the malicious power of his enemies, desired these words to be engraven on his tombstone: Here lies one whose name was writ in water” (Questa tomba contiene i resti mortali di un GIOVANE POETA INGLESE che, sul letto di morte, nell’amarezza del suo cuore, di fronte al potere maligno dei suoi nemici, volle che fossero incise queste parole sulla sua lapide: Qui giace uno il cui nome fu scritto sull’acqua). Poco distante, su di un’altra lastra marmorea, leggiamo: “Keats! Se il tuo caro nome fu scritto sull'acqua, ogni goccia è caduta dal volto di chi ti piange”.
 
Un'altra sepoltura degna di nota è quella scolpita dallo statunitense William Wetmore Story in onore di sua moglie, l’angelo del dolore, scultura “simbolo” del cimitero.
 
Ed infine, come non ricordare Antonio Gramsci, pensatore, organizzatore e co-fondatore del partito Comunista Italiano. Gramsci, partorì le sue idee filosofiche sul comunismo, analizzando gli errori del pensiero fascista, legato ad un eccessivo nazionalismo. Arrestato per le sue idee rivoluzionarie dal regime di Mussolini, spese 30 lunghi anni in carcere, durante la sua prigionia scrisse riflessioni originali sul Marxismo e principi critici ed educativi, tra cui il famoso concetto di egemonia culturale. Morì poco dopo il suo rilascio a causa di problemi di salute. La sepoltura di Antonio Gramsci è stata immortalata dai versi di Pier Paolo Pasolini ne "Le ceneri di Gramsci".  
 
Per oggi può bastare, sperando di essere riusciti ad aver riprodotto, seppur brevemente, la magica atmosfera creata dal Dottor Ianni, botanico e storico dell’arte che collabora con l’associazione culturale Rome4u § Roma e Lazio x te, vi rimandiamo al prossimo articolo.  L’associazione Rome4u § Romae Lazio x Te  riproporrà presto la visita al cimitero acattolico condotta dal dottore/botanico Salvatore Ianni.


Articolo curato da Anna Pitta e Valeria Scuderi dell'associazione culturale Rome4u § Roma e Lazio x te e pubblicato il 14 gennaio 2015 da RomeToday
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