SAN NICOLA IN CARCERE, LA CHIESA DI BABBO NATALE

In visita con una neonata a San Nicola in Carcere con Rome4U
Di Martina Sperotto - pubblicato il 17 Dicembre 2019 su Roma03

Visite culturali con bambini, addirittura con i neonati? È possibile! Ce lo racconta la nostra mamma Martina Sperotto in visita a San Nicola in Carcere con Rome4U con la piccola Petra di 7 mesi!

Roma con una bambina piccola, neonata nel mio caso, è tutta un’ altra città e come ho già detto mille volte. Roma è sempre una scoperta, è una città che si svela poco a poco e anzi se vuoi conoscerla a fondo ti ci devi impegnare perché di posti magici e nascosti ne possiede quasi a non finire.

Questa volta, grazie all’associazione Roma e Lazio, Rome4u, e alla visita speciale per i bambini condotta dalla bravissima guida e storica dell’arte Beatrice Ricci, nonché educatrice didattica, siamo scesi nei sotterranei della chiesa di San Nicola in Carcere in Via del Teatro Marcello, 46.

Sarò passata centinaia di volte di fronte a questa chiesa ma, mea culpa, non c’ero mai entrata e nemmeno sapevo l’esistenza di questi sotterranei fantasmagorici.​ ​La specialità della visita è che i bambini sono i protagonisti, dunque cari genitori vi consiglio di mettervi in seconda fila e di far fare ai bimbi tutte le domande che sorgono loro spontanee perché per loro, non esistono domande sciocche!

Ma cosa c’entra Babbo Natale con la chiesa di San Nicola? E poi…chi era San Nicola? 

San Nicola fu vescovo della città di Myra in Turchia durante il IV secolo e si racconta che durante un inverno molto freddo che impediva ai bambini di uscire di casa per andare a messa, prese la sua slitta e la colmò di doni da regalare ai bimbi così da poter parlare loro del Bambin Gesù. In alcune città ancora oggi i doni vengono portati nella notte di San Nicola, in altre nella notte di Santa Lucia.

Anche i romani festeggiavano il solstizio d’inverno scambiandosi doni, era la festa dei Saturnali che coincideva con la notte più lunga dell’anno, cioè il 24 dicembre, la vigilia del natale del Sole.​ ​Via, via la festa pagana è andata a coincidere con la data della nascita di Gesù bambino e tutti adesso nel mondo ricevono i doni la notte della vigilia della sua nascita.

Cosa si nasconde nei sotterranei della Basilica di San Nicola in Carcere​?​

La tradizione vuole che San Nicola fosse stato incarcerato proprio in questa Basilica… ma cosa si nasconde nei sotterranei della chiesa?
Un tempo la chiesa era sede di ben tre templi romani, uno destinato alla Speranza (Spem), mentre dove c’è San Nicola ora, un tempo c’era il tempio di Giunione e subito alla sua destra, guardando la facciata della chiesa, il tempio di Giano Bifronte, molto caro agli antichi romani perché con le sue due teste poteva controllare la città, avanti e dietro, e proteggerla dai nemici.

La visita è stata davvero istruttiva ma sopratutto divertente e coinvolgente: i bambini non la smettevano più di fare domande e poi devo dire che nel mentre scendevamo il sottosuolo qualche brivido di paura e d’eccitazione si sono fatti sentire. Mi raccomando munitevi di scarpe comode perché la pavimentazione non è liscia.


Petra come al solito era la più piccolina – 7 mesi – di tutti ma la nostra elfa non poteva mancare alla visita dedicata al nostro amatissimo Babbo Natale e non si è fatta intimorire dal buio e dai sotterranei.​ ​Ovviamente se avete bimbi piccoli che ancora non camminano vi raccomando di portarvi la fascia o il marsupio perché ci sono molte scale ed è impossibile scendere nelle fondamenta con i passeggini.

Visite culturali per bambini a Roma con Roma e Lazio – Rome4U

L’associazione Roma e Lazio organizza moltissimi visite destinate ai bambini, il linguaggio è più semplice e generalmente la visita non supera le due ore, per non stancarli troppo… Ma i contenuti sono quelli, e di sicuro male non fa nemmeno ai genitori, ascoltare qualche cosa di nuovo o dimenticato, della propria città!







ROMA: SAN NICOLA IN CARCERE, LA CHIESA DI BABBO NATALE


La più antica metropoli del mondo. Nel periodo d’oro, quando l’Impero Romano era all’apice della sua potenza, più o meno tra il secondo e il quarto secolo dopo Cristo, la capitale contava addirittura un milione di anime. Gente che proveniva da tutto il mondo allora conosciuto, un mix di razze e culture. E divinità.
Il fascino di Roma sta proprio qui. Secoli di storia e cultura, strati che si sovrappongono gli uni agli altri, chiese costruite sui templi, piazze che posano le fondamenta su antichi mercati. Una Roma in superficie che è già straordinaria così com’è e che poggia sopra una Roma sotterranea dal fascino misterioso.
Non solo catacombe, ma resti di un’antica città perfettamente organizzata. Se, per assurdo, la capitale fosse scoperchiata, ci imbatteremmo in una specie di enorme Foro Romano.
Il Barocco non può, ovviamente, essere demolito per far riemergere l’antico, ma, per fortuna, esistono gemme sotterranee da scoprire che rendono la visita di questa città ancora più affascinante. Ammesso che ce ne sia bisogno.
Se poi il protagonista è Babbo Natale, ci sono tutti gli ingredienti per lasciare a bocca aperta anche i bambini.
Ci prepariamo per una visita nei sotterranei di una chiesa che non avevo mai notato, nonostante si trovi in pieno centro. Siamo a un passo dal Teatro Marcello e a poche centinaia di metri dalla Bocca della Verità.


Centro che più centro non si può, insomma.
E la chiesa in questione è San Nicola in carcere, dove, secondo la tradizione, Babbo Natale sarebbe stato imprigionato.

Copyright romaelazioxte
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La guida inizia a raccontarci la storia di San Nicola, vescovo della città di Myra in Turchia, per noi meglio conosciuto come San Nicola di Bari, uno dei santi più venerati in tutto il mondo proprio perché ha dato origine alla figura di Santa Claus, ovvero Babbo Natale.
Rimaniamo incantati ascoltando alcuni episodi della sua vita tra cui quello che sicuramente ci è rimasto più impresso.
Un uomo un tempo ricco e poi caduto in miseria aveva tre figlie in età da marito ma non possedeva più niente da lasciare loro in dote. San Nicola, che era rimasto orfano da bambino e aveva ereditato un grosso patrimonio, era solito aiutare le persone bisognose. E così, per due notti, lanciò sacchi di monete dalla finestra. La terza notte trovò le finestre chiuse e si vide costretto a lanciare l’ultimo sacco dal camino.
Ecco perché la tradizione vuole che Babbo Natale si cali proprio dal camino per portare i doni nelle case dei bambini di tutto il mondo.
Ma chi il camino non ce l’ha? Niente paura. San Nicola è talmente ingegnoso da trovare sempre uno stratagemma per introdursi di soppiatto nelle case e portare a compimento la sua missione.
La guida ci dà un’ultima dritta per mettere a tacere una volta per tutte quei guastafeste che continuano a dubitare dell’esistenza di Babbo Natale.
La notte del 24 accendete il computer e digitate www.noradsanta.org. Perché gli americani per questo genere di cose sono avanti anni luce, non ce n’è. Dal sito del North American Aerospace Defense Command (ovvero il Comando di difesa aerospaziale del Nord-America) è possibile seguire il segnale satellitare che indica, in diretta e in tempo reale, il tragitto che Babbo Natale sta compiendo in quell’esatto momento.
Una conferma digitale che male non fa, soprattutto per quella fascia di età “cicredomanoncicredo” in cui stiamo purtroppo per rientrare.
Accantoniamo la figura di Babbo Natale per immergerci nella visita dei sotterranei. Se vi dico un’ora di visita guidata parlando di storia romana e templi nel buio di un sotterraneo e con al seguito due bambini di 5 e 6 anni cosa mi dite? Aiuto, avrei risposto io.
E invece no.
60 minuti abbondanti che scorrono velocissimi, a conferma che i bambini, se li sappiamo interessare, pendono letteralmente dalle nostre labbra. Anche gli iperattivi, anche quelli che non mantengono la soglia dell’attenzione per più di dieci secondi. Ed è così che, divertendoci, impariamo che la chiesa è stata costruita sui resti di tre templi dedicati a Giunone Sospita, Giano e Spes in quello che un tempo era il foro olitorio.

Copyright romaelazioxte
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Una parolona complicata per indicare, tout court, il mercato della frutta e della verdura.
Impariamo a riconoscere la differenza tra i diversi stili delle colonne. Impariamo a orientarci nei sotterranei senza esserne spaventati.

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Ma soprattutto impariamo ad amare la storia. Del resto, esiste qualcosa di più affascinante?
Riemergiamo da sottoterra e fuori è già buio.
Mille luminarie, un giretto nel ghetto che, oltre a fare rima, male non fa, una passeggiata sul Lungo Tevere per prendere una boccata d’aria giusto il tempo per renderci sempre più conto di quanto sia davvero straordinaria questa città.

Copyright Simone Bianco
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CONSIGLI UTILI Sopra e sotto i sampietrini.
Abbiamo prenotato la visita guidata tramite l’associazione culturale Rome4u. La guida che ci ha accompagnati era un bravissimo archeologo in procinto di diventare papà, purtroppo non ricordo il nome. Ha saputo coinvolgere i bambini in maniera esemplare, semplificando i concetti ma senza banalizzarli.
Le visite organizzate e pensate ad hoc per i bambini a Roma sono ormai abbastanza diffuse. Sono sicuramente uno strumento prezioso per interessare i più piccoli ma anche per scoprire angoli semi-sconosciuti della capitale.
Per ulteriori informazioni consultate il sitohttp://romaelazioperte.blogspot.it/ o inviate una mail a romaelazioxte@gmail.com.
Insomma noi faremo il possibile per ripetere l’esperienza anche quest’anno.
Perché ormai siamo agli sgoccioli, è quasi tempo di Natale romano.
Pubblicato da Letizia Dorinzi su In Cinque con la Valigia il 19 DICEMBRE 2014